Accettare i tempi del bambino senza imporgli i nostri. Stimolare e coltivare la sua creatività. Permettergli di esprimere liberamente i suoi bisogni. Valorizzare i suoi graduali spazi di autonomia. Questi, in estrema sintesi, alcuni dei principi fondamentali del pensiero della Montessori.
Un pensiero che si è sviluppato all’inizio del Novecento, in un clima educativo rigido e autoritario diametralmente opposto a quello di oggi: paradossalmente, proprio per questo le idee della Montessori sono innovative e dirompenti nel 2015 come lo erano nel 1938. L’adulto di oggi non impone più regole e costrizioni eccessive, ma tende senza accorgersene a sostituire i bisogni e i desideri del bambino con i propri, rischiando di fraintendere il senso profondo di ciò che il bambino comunica, e di perdere momenti unici e preziosi nella loro crescita insieme.
Condivido volentieri questo articolo dal blog Montessoriacasa. Buona lettura a mamme, papà, nonni, baby-sitter e insegnanti!
Età: 6 anni: Bambino portato a scuola con il passeggino
Età: 5 anni: Bambina vestita da capo a piedi dalla nonna dopo lezione di danza in palestra.
Età 4 anni: Bambino che mangia imboccato dall’adulto.
Ne vedo di continuo di situazioni simili a queste: bambini che hanno l’età per potersi vestire, muovere e nutrirsi autonomamente completamente sostituiti dall’adulto. Ciò che più mi colpisce e mi lascia amareggiata è la loro rassegnazione. Non sono arrabbiati, ma abituati. Si guardando intorno mentre alzano un braccio o un piede per essere vestiti, mentre vengono trasportati, mentre aprono la bocca per essere imboccati.
Perchè non si ribellano?
Perchè l’hanno già fatto, senza successo, quando avevano 2 o 3 anni d’età. Quando erano nel pieno del periodo sensitivo dell’ “aiutami a fare da me!”.
Li vedo i bimbi all’uscita di scuola (nido e materna) che urlano e si dimenano perchè vogliono mettere giacca e scarpe da soli, perchè vogliono…
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