DOMANDE IMBARAZZANTI I – MAMMA, COME SONO NATO IO?

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“Si vedano una buona volta i bambini per come sono, e non per come vorremmo che fossero, e nell’educarli si segua la linea di sviluppo dettata dalla natura, invece di dar retta a morte prescrizioni.”

Jung scriveva queste parole già più di 100 anni fa, riferendosi al desiderio dei bambini di sapere da dove vengono, qual è l’origine della vita e come funziona il mistero della nascita.

Il famoso maestro della psicologia, una delle menti più geniali del ventesimo secolo, nondimeno giungeva a questa conclusione solo in seguito alla propria esperienza di genitore, molto simile a quella di chiunque.

Il presentarsi di queste domande è uno dei momenti più importanti dello sviluppo di ogni bambino: un atteggiamento corretto e una buona risposta da parte dei genitori in questo frangente possono fare davvero molto per prevenire disagi profondi e gettare le basi di uno sviluppo affettivo sereno.

Quello che a noi può sembrare solo un momento imbarazzante a cui porre fine nel modo più rapido possibile, è in realtà una preziosa occasione per trasmettere al bambino un messaggio che resterà con lui per tutta la vita, fissato negli strati più profondi del suo essere come una gemma grezza nelle viscere della terra.

Ma che cosa sono la sessualità e la procreazione per noi? A ben vedere, uno dei motivi per cui le domande dei bambini su questi temi sono così imbarazzanti è perché ci costringono a confrontarci con noi stessi e a metterci in gioco con loro.

Ecco alcuni consigli per affrontare bene il tanto temuto dialogo con i nostri figli sulla sessualità.

– Assecondate le loro domande

Aprire voi per primi il discorso, magari con l’atteggiamento di chi ha deciso di tenere una lezione, o con quello di chi vuole togliersi un peso dal cuore, potrebbe paradossalmente generare imbarazzo e rifiuto nel bambino. Aspettate che sia lui o lei a fare domande, mantenendo nel frattempo un atteggiamento di base aperto e disponibile: lasciate loro intendere che possono chiedere senza paura e che le loro domande troveranno accoglienza.

– Prendete la cosa sul serio, ma con leggerezza

Probabilmente, prima di arrivare a porvi le fatidiche domande sull’origine della vita, vostro figlio ci ha rimuginato a lungo e ha faticato non poco a trovare il coraggio e le parole.

Non ridete delle congetture che può aver fatto e che potrebbe raccontarvi, per quanto assurde siano.

Non minimizzate l’importanza di questo momento e non siate sbrigativi: se le domande arrivano proprio in un momento inopportuno, spiegate che preferite rimandare il discorso alla sera o ad un momento tranquillo, più vicino possibile, proprio perché è importante e non volete snocciolarlo in un momento di fretta e trambusto.

Allo stesso tempo, non inquietatevi più del necessario o il bambino lo intuirà e si sentirà a disagio a sua volta. Bastano poche parole semplici e sincere, che trasmettano quanta gioia e quanto amore c’è all’origine della vita.

– Create intorno alla sessualità un clima sereno

I bambini intuiscono, associano, collegano molto più di quanto immaginiamo, e spesso le loro congetture possono essere peggiori della realtà, se percepiscono intorno ai temi della sessualità un alone di vergogna, disgusto e disprezzo.

Abbiate e trasmettete un atteggiamento sereno intorno alle piccole cose che costellano la sessualità.

Ad esempio, creare un senso di proibito intorno alla nudità non farà che aumentare la curiosità, ma anche la paura e il sospetto nei bambini. Non è necessario evitare a tutti i costi che i vostri figli vedano nudi voi o i loro fratelli: sarà un’occasione per spiegare le differenze anatomiche tra maschi e femmine come il dato di fatto naturale ed utile che sono.

Se capita di vedere due animali che si accoppiano, non esprimete disgusto o scandalo davanti al bambino.

Non è necessario nemmeno che vi precipitiate a cambiare canale non appena la televisione mostra un accenno di scena erotica, magari sottolineando la cosa con un “non è roba per te!” pronunciato con tanta concitazione da sembrare un rimprovero.

E se la vista di un seno nudo potesse traumatizzare un bambino, non credete che Madre Natura avrebbe fatto in modo che il latte sgorgasse dalla punta dei pollici, o magari da un bel foro sulla fronte come quello delle balene?

Spesso l’imbarazzo deriva da una malizia che i bambini non hanno ancora.

I vostri figli, non sapendo cos’è la sessualità, devono impararlo da voi: comunicategli che è qualcosa di sporco e scandaloso, e ne avranno paura e la vivranno con profondo conflitto; comunicategli che è qualcosa di molto sano e naturale, e cresceranno con un atteggiamento sereno.

– Non mentite

Primo: quando sarete inevitabilmente smascherati il bambino potrebbe sentirsi tradito e perdere la profonda fiducia in voi. Secondo: non ce n’è bisogno.

Cicogne, cavoli, api e fiori hanno fatto il loro tempo e non sono una spiegazione adeguata nemmeno per i bambini più piccoli. Per non parlare dell’orribile espressione che si usava fino a poco tempo fa, “comprare un bambino”: ricordo di aver passato qualche giorno tormentata dall’immagine di neonati vivi sul bancone del macellaio sotto casa o tra le casse del fruttivendolo di fiducia, in attesa di essere pesati, imbustati in un sacchetto di plastica e pagati da donne sorridenti ed emozionate, prima di decidermi a chiedere chiarimenti ai miei genitori in merito a questa agghiacciante frase che avevo sentito in giro.

Per quanto piccolo sia il vostro bambino, se è arrivato a fare domande allora esiste una parte di verità che è pronto ad accettare: basta saperla offrire con le parole giuste.

– Ogni cosa a suo tempo

E’ importante calibrare quanto dire e come dirlo in base all’età e al grado di maturità del bambino. Ovviamente non è possibile stabilire a priori una sorta di “tabella di marcia” con indicazioni esatte sul da farsi a ogni età precisa: ogni bambino è diverso, e nessuno conosce vostro figlio meglio di voi.

Esiste un tempo in cui già solo sapere che i bambini crescono nella pancia della mamma rassicura. Ben presto ci si domanda come ci entrano e come ne escono: esiste allora un tempo in cui basta la scoperta che i bambini arrivano quando la mamma e il papà “si coccolano”, e viene poi un tempo in cui sono richiesti maggiori dettagli riguardo alle “coccole dei grandi”.

E se i piccoli reagiscono alle vostre spiegazioni con espressioni di disgusto o con affermazioni categoriche del tipo “io non lo farò mai!”, non allarmatevi. Date loro il tempo di elaborare le informazioni ricevute, e non temete: spesso il silenzio può fare molti più danni delle parole.

Quando poi i bambini diventano più grandi, il diritto di sapere diventa sempre più stringente.

Permettere ad una ragazzina di sperimentare le sue prime mestruazioni senza sapere di cosa si tratta, nel terrore che qualcosa di orribile e inspiegabile le stia accadendo, è una delle peggiori forme di violenza che le donne della sua famiglia possono farle.

Quando si avvicina la fine delle scuole elementari e l’inizio delle scuole medie, l’emergere della pubertà e delle pulsioni sessuali porta in primo piano questo discorso tra i ragazzini, e tutto ciò che i vostri figli ancora non sanno, rischiano di scoprirlo dai compagni con parole e modi probabilmente meno attenti e adeguati di quelli che potreste usare voi, con l’effetto collaterale di sentirsi inadeguati e derisi dai compagni meglio informati.

– Serenità è equilibrio

Alcuni genitori pensano che evitare di parlare della sessualità ai figli, o trasmettere loro un atteggiamento di vergogna e scandalo verso di essa impedirà loro di vivere una sessualità precoce e di crescere troppo disinibiti nei confronti delle esperienze sessuali; li proteggerà quindi dai rischi di gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili e, anche nella nostra cultura sedicente moderna e libera, disprezzo sociale nel caso delle ragazze.

In realtà, la mancanza di conoscenza è proprio ciò che espone maggiormente al rischio, lasciando l’adolescente impreparato/a al punto da non avere possibilità di discernimento e di scelta. Sono tristemente noti, anche in tempi recenti, casi estremi di ragazze giovanissime, anche di 13 o 14 anni, rimaste incinte perché totalmente ignare di cosa fosse il rapporto sessuale e che fosse proprio quello il modo in cui vengono al mondo i bambini.

Comunicare serenità, apertura e gioia intorno alla sessualità non significa rinunciare ad insegnare a viverla con un atteggiamento equilibrato e responsabile. L’importante è aiutare i vostri figli a raggiungere quella sicurezza di sé, che consente ad esempio di dire no senza sentirsi “sfigati” e inadeguati, di non transigere sull’uso del preservativo, e in definitiva di essere padroni e padrone del proprio corpo.

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