PAURE E FOBIE – PERCHE’ LE ABBIAMO E QUALCHE CONSIGLIO PER SUPERARLE

Quando si parla di paura, è necessario fare una premessa molto importante: la paura è un’emozione sana e utile, senza la quale né le persone, né l’intera specie umana, né gli animali potrebbero mai sopravvivere.

Grazie alla paura siamo in grado di evitare i pericoli in modo più rapido ed efficace di quanto il pensiero razionale ci permetterebbe.

Così come la paura aiutava gli uomini primitivi a proteggersi dagli animali pericolosi, aiuta noi oggi a scansarci istantaneamente per evitare di essere investiti da un tram, a decidere di sottoporci a esami medici per diagnosticare in anticipo eventuali malattie e ad usare prudenza quando camminiamo in montagna.

Molte persone, però, in verità più di quante si potrebbe pensare, hanno paure che creano loro più problemi di quanti ne risolvano, e pongono loro limitazioni piccole o grandi nella vita quotidiana.

Si parla di fobia quando la paura è legata a qualcosa di molto specifico, come un determinato animale, oggetto o situazione, ed è apparentemente immotivata ed eccessiva, non commisurata all’oggettiva entità del pericolo, ammesso che ci sia.

Ma perché abbiamo paure che noi stessi consideriamo assurde? Cos’è quella sensazione viscerale e invincibile che ci attanaglia di fronte a qualcosa che la maggior parte delle persone considera normale, come guidare o prendere l’ascensore, o perfino gradevole, come i cani o i pagliacci?

Le ipotesi che sono state proposte per spiegare questi misteriosi risvolti della mente sono molte e affascinanti, e forse nessuna è esaustiva.

Secondo Freud tutte le fobie sono riconducibili al bisogno di delimitare e rendere gestibile una generale e pervasiva angoscia esistenziale, “legandola” a un oggetto specifico: in questo modo, di fronte all’oggetto interessato abbiamo smisurate reazioni di paura, ma per il resto del tempo, quando non siamo a contatto con esso, la psiche è libera dall’angoscia.

E’ poi esperienza comune che molte fobie, soprattutto quelle nei confronti di un animale, derivano da esperienze sgradevoli e spaventose avute durante l’infanzia proprio con quell’animale, anche se magari la persona non se ne ricorda.

Alcuni sostengono che le paure si possano anche trasmettere attraverso le generazioni, a causa di esperienze traumatiche, spesso collettive: potrebbe essere il caso dell’inquietudine che molti provano alla vista delle bambole di porcellana, che con i loro tratti infantili, il pallore e la fissità del volto richiamano il dolore straziante della morte di un bambino, una disgrazia che fino a pochi decenni fa non risparmiava quasi nessuna famiglia.

A un livello ancora più arcaico e profondo, alcune paure sono radicate in esperienze universali fin dall’inizio dei tempi: il buio è sempre stato il luogo dell’ignoto, dove potevano nascondersi belve feroci o nemici armati, dove ogni passo era incerto e dove l’uomo non aveva alcun controllo fino all’invenzione della luce elettrica, recentissima in confronto alla storia dell’evoluzione.

Le fobie, insomma potrebbero essere definite per così dire come un eccesso di legittima difesa da parte della nostra psiche.

Come fare, allora, per liberarci dalle paure e dalle fobie che diventano ostacoli per la nostra vita?

Paura

– Accettati per come sei

Può essere molto frustrante e imbarazzante per una persona adulta avere paura del buio, degli uomini travestiti da Babbo Natale o dei gatti, ma il primo passo per sconfiggere la paura è lo stesso che vale praticamente per qualsiasi problema: riconoscerla e accettarla, senza negarla di fronte a se stessi.

– Distingui le tue paure

Come abbiamo già detto, la paura di per sé è un’emozione sana, vitale e preziosa. Fate chiarezza dentro di voi e distinguete le fobie che ostacolano la vostra vita dalla paura che vi aiuta a proteggere la vostra sicurezza e benessere, non solo in senso fisico. Siate grati per quest’ultima al vostro corpo e agli strati più profondi della vostra psiche. Il coraggio non è l’assenza di paura, e non è tanto meno la spavalderia di chi si sente invincibile e senza limiti.

– Non lasciarti giudicare

Essere pieni di paure e atteggiarsi come se non se ne avesse alcuna sono solo due modi diversi di affrontare le stesse insicurezze, presenti in ognuno di noi.

Tutti abbiamo paura di qualcosa, e tutti prima o poi dobbiamo fare i conti con la più grande delle paure, quella della morte. La paura è qualcosa di universale da cui nessuno è esente, anche se a molti piace pensare di poterlo essere.

Non vergognatevi delle vostre fobie e non permettete agli altri di giudicarvi a causa di esse. Potrebbero deridervi, se ciò li fa sentire più forti per un momento, ma questo riguarda loro e non voi.

– Trova il tuo ritmo

Per sconfiggere una fobia non esiste la ricetta perfetta valida per tutti in qualsiasi situazione. Conoscendo voi stessi scoprirete qual è il modo e il tempo più giusto per voi nell’affrontare ciò che vi spaventa.

C’è chi sente il bisogno di un’esperienza radicale, di un contatto estremo con l’oggetto della paura: vi spaventano le altezze? Fate un giro sul Big One di Blackpool, Inghilterra, una montagna russa alta 65 metri senza spallacci di sicurezza; il disgusto che provate per i piccioni è così forte da darvi la tachicardia? Fatevi una foto al centro dell’iconica Piazza San Marco a Venezia in una giornata di sole.

Quando sarete sopravvissuti a questa esperienza, perché di certo sopravviverete, avrete un’idea molto ridimensionata di ciò che vi faceva paura, e vi renderete conto in pieno della vostra reale forza e capacità di tolleranza.

Questo tipo di “terapia d’urto”, però, non è per tutti l’idea migliore. Se non fa al caso vostro, non forzatevi inutilmente. Un approccio graduale potrebbe essere più adatto a voi.

L’importante è fare come quando si va in bicicletta: essere sempre in movimento, perché da fermi non si può stare in equilibrio. Se davvero la vostra paura vi fa soffrire e vi crea problemi, fate costantemente qualche passo, per quanto piccolo, un po’ fuori dalla vostra zona di comfort.

– Trova la tua guida

Tutti, per fortuna, troviamo nella vita delle oasi di pace. Può trattarsi di una persona che ci fa sentire al sicuro, di un bel ricordo, di un’attività che amiamo fare, di un ambiente in cui ci sentiamo davvero bene.

Questi elementi possono aiutarci ad affrontare una situazione che ci fa paura.

Non importa quanti anni avete, se siete donna o uomo, o quanto sia elevata la vostra posizione lavorativa: se la persona che vi trasmette sicurezza è davvero degna della stima e della fiducia che riponete in lei, non vi deriderà alla richiesta di accompagnarvi dal dentista.

Quando non è possibile farvi materialmente accompagnare da una persona, potreste  ricorrere a dei “trucchetti” solo in apparenza frivoli: trovate un piccolo oggetto che simboleggi ai vostri occhi la persona, il ricordo, l’attività o il luogo che vi fa sentire sicuri, e portatelo con voi.

State impazzendo all’idea che dovrete parlare in pubblico, e vorreste sentirvi a vostro agio come quando suonate la chitarra nella vostra band storica e non dovete aprire bocca? Portatevi in tasca il vostro plettro nel giorno fatidico.

Prendere l’autostrada vi terrorizza, e non vi capacitate di come ciò sia possibile visto che siete così coraggiosi da andare ad arrampicare ogni settimana? Nessuno farà caso al vostro moschettone fortunato appeso a un passante della cintura.

Il senso di questi piccoli riti non è di tipo scaramantico o pseudo-magico, ma è di mantenervi in contatto con quella parte di voi stessi che possiede la forza e la sicurezza necessarie per affrontare la situazione. Da qualche parte in voi il coraggio lo avete: l’oggetto sarà per voi come il sassolino con cui Pollicino riesce a ritrovare la strada di casa nella fiaba. E se la cosa vi sembra stupida o infantile, che importa? Nessuno lo saprà a parte voi. E poi, una volta affrontata con successo la situazione e testata la vostra forza, in seguito potrete tranquillamente fare a meno anche del vostro piccolo accompagnatore silenzioso.

– Trova il senso

A volte anche ciò che sembra totalmente irrazionale ha un senso. Scoprirlo vi aiuterà a decidere cosa fare della vostra paura. Qual è il suo significato nascosto, il suo scopo indiretto?

Talvolta, ad esempio, la paura delle giostre o di varie attività moderatamente rischiose come lo sci, il pattinaggio e le acrobazie implica la paura di lasciarsi andare, perdere il controllo e fidarsi dell’altro, del nostro corpo o della parte più istintiva di noi stessi. E’ utile allora chiederci se anche nelle relazioni importanti e nel nostro rapporto col mondo abbiamo bisogno di mantenere sempre il controllo, oppure abbiamo paura di “buttarci” nei cambiamenti e nelle novità, o magari ci sentiamo così fragili da credere che “una caduta” ci sarebbe fatale.

Per fare un altro esempio, è frequente che la paura di prendere l’aereo o altri mezzi di trasporto “protegga” chi ce l’ha dalla possibilità di allontanarsi troppo dal conosciuto, dalle figure genitoriali o da una routine con la quale, pur di ottenere rassicurazione, ci si identifica fino a lasciarsi da essa definire.

Anche se una parte di noi proclama con forza di volere il distacco, la novità, l’indipendenza, un’altra parte ha paura di queste cose, e inconsciamente risolviamo il conflitto spostando la paura sul mezzo di trasporto da prendere, ed eliminiamo così la responsabilità della nostra scelta.

La tanto diffusa paura di sostenere gli esami universitari poi, a causa dell’ansia, porta molti studenti a dare effettivamente prestazioni inferiori alle loro possibilità, rafforzando la paura stessa in un circolo vizioso apparentemente impossibile da spezzare. Spesso dietro a questa situazione si nasconde una più generale paura diventare adulti, di misurarsi con le sfide e le responsabilità della vita autonoma. Impedendo di arrivare alla laurea, la paura di dare gli esami “serve” allora a proteggere il giovane da una paura più grande.

Arrivare tanto in profondità nella comprensione delle nostre paure può essere difficile e doloroso, ma se ci riusciamo, il risultato sarà una crescita interiore più ampia. Riuscire finalmente ad affrontare la situazione che ci spaventa sarà una conseguenza indiretta di ciò, quando non avremo più bisogno della nostra fobia, perché avremo affrontato il conflitto che la generava.

Talvolta, per raggiungere questa meta può essere utile l’aiuto di uno psicologo.

E se vi sembra stupido andare dallo psicologo per superare una paura che vi sembra a sua volta stupida, pensate a quanto potrebbe essere intelligente l’idea di stare finalmente meglio e liberarvi da ciò che ostacola la vostra vita.